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E dopo il Daltanious ecco God Sigma!!!

Oltre all’anteprima del prototipo del probabile gx-59 Daltanious, il Tamashii Nations Festival appena conclusosi ci ha riservato un’altra succosa novità! Accanto al suddetto prototipo Bandai ha pensato bene di esporre i blueprint di un modello che tutti voi dubito abbiate difficoltà a riconoscere! Ebene si, è proprio il grande God Sigma. Per ora niente di più è dato di sapere se non che si tratterà di un Soul of Chogokin come inequivocabilmente indicato dal logo sulla targhetta, ma direi che già solo questa è una grandissima notizia!!!

GX-59 Daltanious Tamashii Nation

Ed ecco finalmente le foto del prototipo mostrato da Bandai al Tamashii Nation 2010. Ancora non ci sono i dettagli su date e prezzi (né sulla targhetta sembra riportata alcuna sigla GX).

La colorazione scelta sembra veramente azzeccatissima, specie nella tonalità del giallo.

GX-55 Tobikage & Houraioh

Prima impressione 5 minuti dopo l’apertura della scatola.

L’Houraioh è bello, in linea con quanto già visto per il Kurojishi, insieme fanno una splendida coppia. Il metallo c’è ma è sicuramente meno che nel Kurojishi (a occhio direi piedi, bacino (la parte argentata), parte del busto, i copribraccia argentati).

Non ho ancora provato la trasformazione, che dal manuale sembra un po’ più complessa del GX-54. Forse proprio la trasformazione è il motivo per cui c’è meno metallo, visto che le gambe devono andare in aria e il resto si apre e si trasforma.

In ogni caso a prima vista decisamente un buon modello e un ottimo complemento alla precedente uscita.

Discorso diverso per il Tobikage, che, senza girarci troppo intorno… non è un chogokin, è una action figure. Appena preso mi ha un po’ deluso perché il metallo essenzialmente non c’è (parte dei piedi…), ma se lo si vede nell’ottica di una action figure è assolutamente spettacolare, mai visto tanti snodi e tanta posabilità, secondo me chi si diverte con le pose lo amerà da impazzire. Finiture buone ma non perfette, c’è anche qualche segno di sprue (sul retro).

Giudizio: sicuramente un buon componente del progetto Tobikage, ma dovendo scegliere tra i due tenderei a consigliare il GX-54.

GX-59 Daltanious Preview

Come ormai sapranno anche le pietre, circa un mese fa Bandai ha annunciato la futura uscita del Daltanious per la serie Soul of Chogokin, presumibilmente come GX-59 nella prima metà del 2011 (prezzo, data e sigla sono comunque ancora ignoti).

Da poco sono apparse le foto (in bianco e nero) del prototipo, vi propongo qui il lavoro con Photoshop dell’utente Maledetto del forum JapanRobot.

Veramente fantastico vederlo colorato… forza Bandai!! Non vediamo l’ora!!!

三つのちからを 一つにあわせて
さあ たちあがれ ダルタニアス

GX-57 Yamato e WW2

Come ormai noto, a novembre 2010 sarà rilasciata da Bandai una nuova versione della Corazzata Spaziale Yamato, stavolta non più nella serie Soul of Popynica (come sarebbe stato più corretto), ma inaspettatamente nella serie principale Soul of Chogokin, che finora aveva visto solo il rilascio di robot e non di navi.

Al momento non è noto il contenuto di diecast (forse il principale difetto della vecchia BPX-01), ma sono stati invece rilasciati vari dettagli sui contenuti tecnologici della nuova nave, che prevederà, oltre a vari accessori e scomparti apribili, vari effetti luminosi e sonori, come dettagliato nella pagina ufficiale in giapponese:

Obiettivo di questo articolo non è lanciare ipotesi sulla futura GX-57, ma piuttosto aggiungere qualcosa di diverso alla discussione, ovvero mostravi non tanto la Yamato della serie animata né quella del nuovo film ma… la versione originale della Yamato, quella che ha realmente combattutto nella seconda guerra mondiale per la flotta giapponese.

La Yamato è stata stata la più potente e pesante corazzata mai realizzata, lunga 266 metri e larga 36, varata nel dicembre del 1941 e affondata nell’agosto del 1945 dagli aerei USA. Potete trovare su Wikipedia innumerevoli dettagli tecnici ulteriori.

Perché ci interessa la vecchia corazzata? Basta guardarla, il design della nave spaziale che tutti amiamo è praticamente identica alla vera corazzata!

Spero di avervi dato indicazioni interessanti e… attendiamo il modello Bandai della Uchuu Senkan Yamato per vedere se avremo un nuovo capolavoro o una pallida imitazione della BPX-01 con suoni e luci.

Koutetsu JEEG – S.A.R. #03

È da mesi che volevo parlarvi di questo splendido modellino di Jeeg. Premetto che non si tratta di un modello “industriale”, ma di uno splendido custom prodotto artigianalmente dal maestro SchumyGo, un bravissimo modellista dell’area romana, per la sua linea di custom “Super robots Alternative Restyle”.

La base è una resina commerciale statica a cui Schumy ha apportato varie modifiche strutturali: in breve, il modellino è stato reso magnetico e posabile e sono stati creati in proprio gli accessori che non erano presenti nella resina originale (che aveva il solo bazooka) e lo stand espositivo.

La qualità è assolutamente fantastica, e devo dire (incredibilmente, trattandosi di un modello custom) che è forse la prima volta che un modellino magnetico non presenta problemi di stabilità, anzi, questo Jeeg è stabilissimo: prendendo in mano il modello, le “articolazioni” magnetiche sono praticamente incollate, ma al tempo stesso il robot è posabilissimo.

Tra l’altro, la particolarità di questo modello è anche nell’avere TUTTI gli agganci magnetici, non solo alcuni come nei precedenti tentativi Takara, Bandai (Kotetsushin Jeeg) e CM’s (Gakeen); di seguito il modellino scomposto e altre due pose classiche.


La realizzazione è in resina (non ci sono ovviamente parti diecast), ma al tempo stesso il modello è pesante, a causa della forte presenza di magneti e materiale ferroso.

La colorazione è assolutamente fantastica, come solo un modellista esperto come SchumyGo sa realizzare. Il modello è realizzabile in tre colorazioni: una normal, una pre-shading/weathering e una black, quella che ho scelto e che vedete in foto è la pre-shading, anche se sono fantastiche tutte e tre… se il buon Schumy riaprisse le prenotazioni sarei quasi dell’idea di chidergli anche le altre due!

Assolutamente fantastica anche la presenza delle armi: il S.A.R. #03 include infatti una coppia di missili perforanti, una coppia di dischi rotanti e un bazooka, in aggiunta a 3 tipi di pugni (aperto, chiuso e “unito” per simulare il doppio maglio perforante).

Unico difetto (se così si può dire) è che il modello, non essendo industriale, è certamente più delicato e va in questo senso trattato con attenzione.

Rimaniamo tutti in attesa del futuro Jeeg CM’s, ma al tempo stesso sono già certo che non potrà mai arrivare a queste vette… vorrà dire che userò il CM’s per combattere e giocare ai robottoni 😉

Chiudo con un confronto col modellino Bandai, la scala è simile quindi sono affiancabili.

Ringrazio nuovamente l’amico SchumyGo per la splendida opportunità che mi ha dato di avere un modello del genere in collezione, augurandomi di avere presto nuovi S.A.R. in collezione. Vi rimando direttamente alla pagina sul suo sito per ulteriori dettagli sul modello: Zone of Hobbies S.A.R. #03

GX-54 Tobikage & Kurojishi

Brevissima recensione scritta pochi minuti dopo aver ricevuto il pacco, ma visto che non avrò molto tempo in questi giorni e che siamo pochissimi ad averlo ricevuto in Italia, ci tenevo a condividere con voi le prime impressioni.

Come molti sanno, manca il polistirolo, e i due robot sono contenuti in un blister trasparente; in ogni caso, la scatola non mi è arrivata ammaccata, visto che il blister trasparente è comunque rinforzato in più punti da cartoncino, quindi la scatola è protetta internamente.

Kurojishi: peso di circa 400g quindi più che accettabile (più ad esempio di un GX di Mazinger); le parti in metallo sono: piedi (parte gialla), i copribraccia neri, tutto il pezzo busto-schiena (la parte nera, non la gialla), e qualche giuntura. Il colore mi piace, è un bel giallo, dal vivo è piacevole.

Tobikage: molto leggero, peso di circa 30g (abbiate pietà, si è rotto il bilancino, sto pesando nel Bimby..) , le parti in metallo sono apparentemente solo il petto, del resto in un trasformabile così piccolo ci può stare. Il robot è enormemente posabile.

Trasformazione: non ho il tempo di valutarla al momento, integrerò l’articolo in futuro.

In definitiva mi sembra un ottimo acquisto, sono contento di averlo e comprerò le restanti 2 uscite da Tobikage; rimando però un giudizio definitivo a quando avrò potuto testare la trasformazione in leone.

Baldios CM’s

Qualche foto del Brave Gokin 19 Uchuu Sensi Baldios.


Ho sempre amato Baldios, la storia è interessante e il finale è praticamente unico nel panorama degli anime robotici. Per questo ho comprato il modellino anche se praticamente tutti lo avevano stroncato nelle varie recensioni.

Di seguito le foto delle singole navette e delle trasformazioni in Baldios.

Giudizio sul modello? Sicuramente uno dei peggio realizzati nella linea Brave Gokin, poco posabile, navette discutibili, realizzazione non eccelsa ma… è pur sempre Baldios.

GX-50 Combattler V

Torno dopo lungo tempo ad aggiornare il blog con qualche foto del GX-50 Combattler V.

Il GX-50 esce nel dicembre 2009 per festeggiare il decimo anniversario dell’originale GX-03. Rispetto al vecchio modello non è certamente rivoluzionario (la trasformazione e l’aspetto generale è simile), ma presenta tutta una serie di migliorie che riflettono l’evoluzione delle produzioni Bandai negli ultimi 10 anni.

Il nuovo modello è molto più posabile, e secondo me ha uno sculpt molto più piacevole e aggressivo; la trasformazione è invece sostanzialmente identica.

In questo senso avrebbe avuto molto più senso chiamarlo GX-03R, ma ultimamente Bandai sembra molto più orientata del passato a spremere i collezionisti sfruttando la sua linea di maggior richiamo… di seguito vi presento un confronto tra nuovo e vecchio modello.

In definitiva, se avete già il GX-03 potete anche accontentarvi del vecchio, ma se potete scegliere o avete la possibilità di comprarli entrambi… GX-50 tutta la vita!!

GX-48 Big O

Big O

Una foto del Soul of Chogokin GX-48 Big O. Il modellino è veramente interessante e ben realizzato. Unico difetto vero è la scarsità di accessori nella scatola “base”, che stavolta Bandai ha deciso di inserire in un set limited (e costoso per noi Europei).

Per esaltare l’imponenza dello sculpt ho pensato di realizzare una foto scattata dal basso, spero vi piaccia.